Come proteggere la privacy del cellulare

Come proteggere la privacy del cellulare

Con l’avvento degli smartphone, il nostro modo di comunicare, fare acquisti, lavorare e divertirci è profondamente cambiato. Se da una parte questo ha portato notevoli benefìci, dall’altra ha sollevato nuovi rischi riguardanti la privacy. Gli smartphone, infatti, custodiscono una moltitudine di dati sensibili e quando finiscono nelle mani sbagliate, cioè nelle mani di “impiccioni” e cybercriminali, possono dare accesso a password, numeri di carte di credito e altre informazioni personali.

Ma è possibile adottare degli accorgimenti per tutelare la propria privacy ed evitare che possa accadere una cosa del genere? Fortunatamente la risposta è sì e, se mi dedichi qualche minuto del tuo tempo libero, posso dimostrartelo. In che modo? Semplice, illustrandoti come proteggere la privacy del cellulare con alcuni semplici consigli volti ad innalzare il proprio livello di riservatezza e abbassare le probabilità di incappare in furti di identità o altri spiacevoli inconvenienti.

Allora, ti va di entrare più nel merito della questione? Sì? Perfetto! Mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo necessario per concentrarti sulla lettura dei prossimi paragrafi e, cosa ancora più importante, attua le “dritte” che ti darò. Ti assicuro che riuscirai a dormire sonni ragionevolmente tranquilli sul fronte della privacy (ragionevolmente sicuri, perché la sicurezza assoluta non esiste, nel mondo informatico così come nella vita!). Buona lettura e in bocca al lupo per tutto!

Indice

Utilizzare un sistema di sblocco sicuro

Utilizzare un sistema di sblocco sicuro è il primo passo per proteggere la privacy del cellulare. Dal momento che lo smartphone ospita dati sensibili — contatti, appuntamenti, promemoria, cronologia Web e così via — bisogna assicurarsi che nessuno possa accedervi liberamente.

Evita, quindi, sistemi di sblocco poco sicuri (come la sequenza, un metodo che potrebbe essere facilmente intercettato da chi ti sta intorno) e usa un PIN o una password difficile da indovinare. Se lo smartphone prevede la possibilità di effettuare lo sblocco tramite un sensore biometrico, come quello con l’impronta digitale o il riconoscimento del volto, abilitalo: è ancora più affidabile e sicuro.

Come dici? Non hai idea di come abilitare sul tuo cellulare uno dei sistemi di sblocco sopraccitati? Te lo spiego subito: se hai uno smartphone Android, recati nelle Impostazioni e poi pigia sulle voci Sicurezza > Blocco Schermo > PIN. Se possiedi un iPhone, invece, recati nelle Impostazioni e fai tap sulle voci Touch ID e codice (o Face ID e codice, se hai iPhone X) > Aggiungi codice (o Cambia codice).

Nascondere le notifiche dalla lock-screen

La lock-screen dello smartphone, ovvero la schermata di blocco in cui vengono mostrati l’ora e le ultime notifiche ricevute, potrebbe rivelare alcune informazioni sensibili. Proprio per questa ragione, è importante nascondere le notifiche dalla lock-screen. Come puoi compiere quest’operazione? Ancora una volta, basta recarsi nelle impostazioni del dispositivo.

Se hai uno smartphone Android, recati in Impostazioni > Sicurezza > Blocco Schermo > PIN, imposta un PIN e scegli l’opzione per nascondere solo i contenuti sensibili. Su iPhone, invece, recati in Impostazioni > Notifiche, pigia sul nome dell’app per la quale non desideri visualizzare le notifiche nella schermata di blocco (es. WhatsApp) e sposta su OFF l’interruttore situato in corrispondenza della dicitura Mostra sul blocco schermo.

Non accedere a reti Wi-Fi pubbliche

Collegarsi alle reti Wi-Fi pubbliche è uno dei peggiori errori che si possa fare. Per quale motivo? Perché le reti Wi-Fi pubbliche sono notoriamente più vulnerabili agli attacchi informatici e, infatti, i cybercriminali le utilizzano per perpetrare il cosiddetto “sniffing” dei dati.

Se hai la necessità di collegarti a Internet quando sei fuori casa, utilizza la connessione 3G/4G del tuo operatore oppure collegati a una rete Wi-Fi protetta. Intesi?

Scaricare le app dagli store ufficiali

Un altro importante accorgimento che puoi adottare per salvaguardare la tua privacy è quello di scaricare le app dagli store ufficiali. Prima che vengano pubblicate sugli store, infatti, le applicazioni devono passare un processo di analisi alquanto lungo che ne verifica la sicurezza e, soprattutto, gli eventuali rischi per la privacy degli utenti.

Se utilizzi un smartphone Android, quindi, ti suggerisco di disattivare l’impostazione relativa alle origini sconosciute dal menu Impostazioni sicurezza e di non cedere alla tentazione di scaricare pacchetti apk per installare applicativi che non sono presenti sul Play Store (o che normalmente sono a pagamento).

Se utilizzi un iPhone, invece, evita quelle applicazioni che possono essere installate collegando il telefono al computer o visitando siti Web potenzialmente pericolosi: scarica soltanto le applicazioni pubblicate sull’App Store.

Non effettuare procedure di sblocco del cellulare

Le procedure di sblocco di Android e iOS favoriscono l’installazione delle app-spia, software che controllano in tutto e per tutto l’attività che l’utente compie sul suo cellulare: dalle chiamate effettuate alla navigazione Web, passando per il testo digitato sulla tastiera (se ricordi ti ho illustrato come funzionano alcune di queste applicazioni, come la famosa iKeyMonitor, nella guida in cui spiego come spiare un cellulare).

Pertanto, se vuoi dormire sonni ragionevolmente tranquilli, non effettuare procedure di sblocco del cellulare. Per quanto possano tornare utili in alcuni contesti, queste procedure ti espongono a un pericolo concreto. Se hai già effettuato lo sblocco del tuo dispositivo, leggi i tutorial in cui affronto argomenti relativi al rooting e alla disattivazione del jailbreak, così da porre rimedio alla situazione.

Leggere la policy sulla privacy dei servizi e delle app

Prima di iscriverti a un servizio e/o scaricare un’app, leggi con attenzione la policy sulla privacy. Alcuni servizi, infatti, potrebbero chiedere il tuo permesso per condividere i tuoi dati con terzi non chiarendo in quali casi potrebbero fare una cosa del genere.

Se i termini riguardanti la salvaguardia della tua privacy sono fumosi o comunque poco chiari, ti consiglio di orientarti verso altri servizi e altre app similari che garantiscono maggiore attenzione verso la tua riservatezza.

Quando scarichi un’app, inoltre, presta attenzione ai permessi che essa richiede per funzionare correttamente: più è elevato il numero di permessi che devi concedere a un’app, più rischi (potenziali) ci sono per la tua privacy, soprattutto se l’app in questione desidera accedere alla fotocamera del tuo dispositivo, al microfono e ai contatti.

Non prestare lo smartphone agli sconosciuti

Non prestare lo smartphone agli sconosciuti! Può sembrare un consiglio banale, ma ti garantisco che non lo è affatto. Un crescente numero di utenti, infatti, cade in una trappola alquanto efficace e subdola denominata ingegneria sociale.

Come viene perpetrata questa particolare tecnica? Semplice, il cybercriminale avvicina la sua potenziale vittima e fa leva sui suoi sentimenti per sottrargli il cellulare (ad esempio chiede alla sua vittima di prestargli il cellulare per contattare i suoi familiari). L’utente, pensando di fare una buona azione, cede ben volentieri alla richiesta cedendo il proprio smartphone e il criminale informatico, così, ha via libera per carpire informazioni confidenziali presenti sul cellulare dell’utente o, peggio ancora, per scaricare software-spia e monitorarlo da remoto, senza che questo se ne accorga.

Se vuoi evitare di cadere in una situazione simile a quella che ti ho appena descritto, guardati bene dal prestare il tuo smartphone a perfetti sconosciuti o a persone che conosci da poco tempo. Come si dice in questi casi: la prudenza non è mai troppa.

I cybercriminali utilizzano un’altra tecnica riconducibile all’ingegneria sociale che è alquanto insidiosa: il phishing. In cosa consiste? Anche in questo caso si fa leva sui sentimenti degli utenti, magari inviando via chat dei link che rimandano a siti Web che spingono il malcapitato a inserire informazioni confidenziali o a scaricare file e applicazioni malevole. L’unico modo per evitare di cadere in questa trappola che rientra nelle tecniche di social engineering è ignorare link e messaggi sospetti.

Ricorrere alle VPN

Ricorrere alle VPN (Virtual Private Network) è un altro ottimo modo per proteggere la propria privacy quando si naviga su Internet con il cellulare. Grazie a un particolare sistema chiamato tunneling, infatti, è possibile sia rendere invisibili le proprie attività online che mascherare l’indirizzo IP (cioè l’indirizzo identificativo) da cui si accede al Web.

Questo risultato viene ottenuto realizzando una vera e propria rete privata che risulta accessibile soltanto agli utenti autorizzati. Dal momento che la rete in questione non viene creata tramite l’ausilio di dispositivi fisici, bensì tramite una connessione a Internet, è definita virtuale.

Esistono diverse applicazioni che permettono di realizzare delle VPN. Tra le migliori, ti segnalo NordVPN (la mia recensione qui) e Surfshark (la mia recensione qui) che hanno prezzi molto convenienti, offrono server posizionati in ogni parte del mondo e sono compatibili con tantissimi dispositivi e sistemi operativi diversi. Maggiori info sulle VPN qui.

Installare un antivirus

Utilizzi uno smartphone Android? Beh, allora non puoi fare a meno di installare un antivirus che protegga il tuo device da eventuali insidie. A dire il vero, sul tuo dispositivo è già presente Play Protect, l’antivirus sviluppato da Google, che verifica l’attendibilità delle applicazioni scaricate dal Play Store. Comunque sia, puoi ricorrere anche a delle soluzioni di terze parti, come gli antivirus Mobile Security by ESET e Avast Mobile Security (se ricordi te ne ho già parlato nel tutorial in cui parlo dei migliori antivirus per dispositivi Android).

Se hai a disposizione un iPhone, non hai bisogno di installare alcun antivirus. Il “melafonino”, infatti, è notoriamente meno vulnerabile agli attacchi informatici (anche perché il numero di tentativi di attacco è minore rispetto ad Android). Naturalmente, se hai effettuato il jailbreak, il discorso cambia decisamente: come ti ho già spiegato nelle righe precedenti, sbloccare il proprio dispositivo aumenta notevolmente le probabilità di incappare nell’installazione di software-spia. Pertanto, se hai sbloccato il tuo iPhone e vuoi evitare spiacevoli sorprese, rimuovi il jailbreak seguendo le indicazioni della guida dedicata all’argomento.

Nascondere le app

Per evitare di consegnare alcuni dati sensibili salvati sul tuo smartphone, ti consiglio di nascondere le applicazioni che ospitano i tuoi dati bancari, i tuoi dati sanitari e altre informazioni riservate. Come puoi farlo?

Su Android, puoi installare dei launcher alternativi (come Nova Launcher) e utilizzare la funzione “Nascondi app” integrata in molti di essi oppure puoi bloccare l’accesso alle app tramite password ricorrendo a soluzioni quali Norton App Lock.

Su iPhone, invece, puoi usare la funzione Tempo di utilizzo, che permette di impostare un PIN di protezione alle app che rientrano in determinate categorie (es. Social network, Creatività o Giochi) e di nascondere le app di sistema (es. Safari o Mail). Per usufruirne, recati nel menu Impostazioni > Tempo di utilizzo e seleziona la voce Utilizza codice “Tempo di utilizzo” per impostare il PIN di protezione per le app.

Successivamente, se vuoi bloccare le app di terze parti in base alla loro categoria di appartenenza, vai su Limitazioni app, digita il PIN che hai impostato poc’anzi, pigia sull’opzione Aggiungi limitazione di utilizzo, seleziona la categoria di app da bloccare, premi Aggiungi e impostare il tempo di blocco su 0 ore e 1 min (il minimo consentito).

Fatto ciò, vai su Personalizza giorni per impostare i giorni della settimana in cui far valere il blocco, torna indietro e avvia una delle app bloccate, in modo da far scattare le restrizioni legate al tempo (dopo 1 minuto di utilizzo). Una volta scattate le restrizioni, sarà possibile usare un’altra volta le app selezionate solo previa immissione del codice.

Se vuoi autorizzare l’esecuzione di un’app specifica, vai nel menu Tempo di utilizzo e fai tap sulla voce Sempre consentite per selezionare le app da mantenere attive nonostante le restrizioni. Per revocare, invece, il blocco alle app appartenenti a determinate categorie, vai nel menu Impostazioni > Tempo di utilizzo > Limitazioni app > [Categoria app] e premi sul pulsante Elimina limitazione.

Vuoi nascondere alcune app di sistema? In tal caso, vai in Impostazioni > Tempo di utilizzo > Contenuti e privacy, sposta su ON, la levetta relativa alla funzione Contenuti e privacy, vai su App consentite e scegli quali app di sistema consentire o bloccare.

Su iOS 11 e precedenti, invece, vanno usate le Restrizioni, grazie alle quali è possibile nascondere le app che vengono giudicate come non adatte agli utenti minori di 4, 9, 12 o 17 anni. Per abilitare queste restrizioni recati in Impostazioni e vai su Generali > Restrizioni. Fai quindi tap sull’opzione Abilita restrizioni, nella schermata Imposta codice inserisci il PIN di 4 cifre che vuoi utilizzare per proteggere le impostazioni da eventuali modifiche non autorizzate e ripetilo nella schermata successiva. Dopodiché pigia sulla voce App presente nella sezione Contenuti consentiti e, nella schermata che si apre, seleziona quali contenuti vuoi consentire e quali no, così da nascondere alcune app.

Per maggiori dettagli su come nascondere le app su Android, su come nascondere le app su iPhone e su come proteggere le app con una password, leggi i tutorial che ho dedicato a questi argomenti.

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