Come proteggere la propria privacy su internet con VPN
Con l'uso dei Vpn è possibile proteggere la propria privacy su Internet: ecco come fare.
Quando ci si connette a una rete internet la prima domanda da porsi è se il server provider al quale si è collegati è sicuro: quotidianamente, infatti, nel corso della navigazione web si immettono online migliaia di dati sensibili ed è fondamentale proteggerli. Immaginate di essere in un’aula studio, o in una caffetteria, o per esempio nella sala d’aspetto di un aeroporto: la possibilità di poter ricorrere a una rete WiFi pubblica è certamente un vantaggio, ma al contempo bisogna accertarsi che la connessione sia sicura per evitare di servire su un piatto d’argento i propri dati ai malintenzionati. Per questo proteggere la propria privacy su internet è di fondamentale importanza: ciò è possibile usufruendo della VPN.
Se si abilita una VPN, infatti, è possibile tutelare la propria privacy durante la navigazione internet: grazie alla Virtual Private Network tutti i dati che si inviano e ricevono viaggiano attraverso un tunnel crittografato che impedisce agli hacker di entrare in possesso delle informazioni private. E qualora dovesse riuscirci sarebbe comunque impossibilitato nel decifrarli. Come si evince dalla definizione di VPN viene garantita non solo la privacy durante la navigazione, ma anche il completo anonimato e la totale sicurezza.
Cosa è una VPN
L’acronimo sta per Virtual Private Network e consente di creare una connessione sicura tra il proprio dispositivo – che sia un computer o smartphone non fa alcuna differenza – e il mondo di internet. Quando si naviga tutti vengono identificati attraverso un IP unico: si può immaginare questo indirizzo come l’equivalente del numero di telefono o l’indirizzo della propria abitazione, ma in relazione ai device tecnologici.
Il codice identificativo personale della connessione internet che rivela la propria posizione. L’IP viene collegato all’identità di chi paga il provider di internet rendendosi riconoscibile e tracciabile online: ma ciò non avviene se si usa una connessione VPN.
I dati sensibili che vengono immessi durante la navigazione, dunque, vengono protetti con l’uso della VPN: si tratta, infatti, di uno specifico servizio di rete che può essere utilizzato per criptare il traffico web e proteggere la propria identità digitale. Con una Virtual Private Network l’utente può garantirsi la navigazione in tutta tranquillità perché il proprio indirizzo IP è nascosto.
La privacy è tutelata perché i service provider non sono in grado di vedere quali sono i siti web visitati grazie proprio alla presenza dei VPN: con questo server non possono essere raccolti i metadati internet né conservare la propria cronologia di navigazione su internet.
Ciò consente, inoltre, di usare i VPN per potersi connettere anche a siti web inaccessibili in determinate nazioni: è il caso, per esempio, del browser Google – che non è immune alla censura -, o di determina social network e chat. Collegandosi a una VPN sarà possibile accedervi poiché, appunto, l’IP sarà anonimo rendendo indecifrabile la nazione da cui si naviga.
I requisiti necessari
Ci sono dei requisiti necessari affinché si possa parlare di Virtual Private Network. Anzitutto, tutto il traffico deve essere cifrato e autenticato. Molti dei protocolli utilizzati – atti a creare una VPN – permettono la creazione di reti autenticate, ma non cifrate. Importante, inoltre, non fare confusione tra ‘sito sicuro’ senza autenticazione e una VPN: il primo, infatti, potrebbe non rientrare nel “tunnel crittografato” perché non protegge la privacy.
Risulta necessario, inoltre, che le proprietà di sicurezza di una VPN siano concordate da tutte le parti: ogni Virtual Private Network hanno uno o più tunnel con due estremità: gli amministratori devono accordarsi sulle proprietà per garantire la sicurezza della navigazione.
Come già detto, inoltre, per parlare di una connessione VPN deve essere letteralmente impossibile per un intruso cambiare le proprietà di sicurezza di una o più parti della VPN, in modo da indebolire la cifratura o di compromettere le chiavi di criptazione usate.
I protocolli
La VPN utilizza protocolli crittografici a tunnel che consente l’autenticazione del mittente e l’integrità del messaggio allo scopo di difendere la privacy. Una volta scelte, implementate e usate, alcune tecniche possono fornire comunicazioni sicure su reti non sicure. La tecnologia delle VPN dovrebbe essere utilizzata come ‘security overlay’ attraverso infrastrutture di rete dedicate.
PTPTP
Il Point to Point Tunneling Protocol è un protocollo di livello 2 che si basa sul protocollo PPP (Point to Point Protocol) e viene solitamente utilizzato in combinazione con il protocollo di livello 3 GRE (Generic Routing Encapsulation).
L2TP
Layer 2 Tunneling Protocol: si tratta di un protocollo di livello 2 che non prevede alcuna forma di autenticazione e cifratura ma solamente permette di realizzare un tunnel virtuale.
IPSEC
L’Internet Protocol Security è un protocollo di livello 3 che permette una comunicazione sicura sulle reti IP. La riservatezza, l’integrità e l‘autenticità del traffico dati vengono assicurate attraverso meccanismi di cifratura e autenticazione.
HTTPS
L’Hyper Text Transfer Protocol Secure è un protocollo di livello applicazione per il trasferimento ipertestuale sicuro che si appoggia sul protocollo di trasporto SSL/TLS. Può essere utilizzato attraverso l’installazione di applicativi ad hoc e/o di estensioni browser.
Come funziona l’autenticazione
La natura della VPN richiede attenzione verso le minacce potenziali ai dati sensibili e l’impatto di quelli persi. La Virtual Private Network si preoccupa delle minacce alla sicurezza, offrendo servizi nelle aree di autenticazione, il processo per assicurarsi che un cliente o un sistema siano effettivamente coloro che dichiarano di essere.
I meccanismi di autenticazione più usati sono login e password (ma anche i più vulnerabili), oppure l’uso di una smartcard o l’impronta digitale. Nessuna tecnica offre completa sicurezza di autenticazione, neanche quelle biometriche (impronte digitali, impronte vocali e mappatura della retina).
Quando proteggere la privacy con VPN
La Virtual Private Network è paragonabile alla cintura di sicurezza quando si è alla guida su strada: consente di proteggere il protagonista dell’azione, soprattutto in situazioni di incertezza. Per questo proteggere la privacy con le VPN è fondamentale.
Ne ha bisogno soprattutto chi, per esempio, è solito collegarsi a rete pubbliche per motivi di studio o lavoro: sono infinite, infatti, le tecniche per spiare una rete WiFi pubblica: i criminali del web hanno molte tecniche per intercettare il proprio traffico internet e rubare le password di social media o di conti bancari, ma anche file o foto. Tutto ciò – come ribadito più volte – non può mai accadere se ci si appoggia a un provider con VPN.
Usufruire di una connessione sicura con i Virtual Private Network è molto importante quando ci si trasferisce dati con la tecnica del P2p: il Peer-to-Peer è infatti uno dei metodi più efficaci per condividere rapidamente grandi quantità di informazioni su reti private.
Gli ISP, però, spesso scoraggiano questo metodo attraverso limiti di banda che ne rallentano di gran lunga la connessione internet. Ciò non avverrebbe con l’uso di una VPN che consentirebbe la crittografa dei propri download, gli upload e l’effettivo indirizzo IP, rendendo impossibile l’identificazione.
Ma attenzione, quando ci si trova in casa non bisogna sentirsi assolutamente sicuri e tranquilli. Il mondo del virtuale, infatti, non conosce confini fisici. Per questo, bisogna prestare attenzione alla propria privacy non solo quando si naviga con reti pubbliche ma anche se si naviga con la propria connessione domestica.
La presenza di una VPN consente di criptare il proprio traffico internet sostituendo l’indirizzo IP: ciò renderà impossibile risalire alla propria identità digitale. Non saranno lasciate tracce sul web e gli hacker resteranno con un cerino in mano.
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